L’importanza delle Buone prassi, ASVIS ed il Progetto Milena

Serena Spagnolo
Gender Equality Project Manager
Global Thinking Foundation

Sostenibilità – Buone prassi – Progetti di innovazione sociale –  Comunità: verso un nuovo modello di welfare dove le risorse di natura filantropica sono al centro delle sfide sociali

I Sustainable Development Goals sono stati il motore di nuove sfide di innovazione e di integrazione per le città e, quasi con prepotenza, hanno fatto emergere la necessità di confrontarsi con la realtà globale e di dialogare costantemente con la dimensione locale allo scopo di focalizzare tutte le best practices con interventi mirati e consapevoli; del resto, ogni territorio è plasmato dalle criticità che si trova ad affrontare e definire con precisione le linee di intervento presuppone a monte una attenta e rigorosa conoscenza/analisi del contesto di riferimento.

In questi anni sono numerose le criticità che le città si sono trovate ad affrontare e che con  i soli fondi pubblici, sempre più limitati, non avrebbero trovato soluzione: in un contesto di crescente domanda di interventi sociali, sono le risorse di natura filantropica a essere promotrici di soluzioni aggiuntive o complementari rispetto a quelle messe in campo dalle forze  pubbliche .

Le attività filantropiche sono agenti di cambiamento e, in quanto promotrici di progettualità sociale, pianificano e controllano sia i processi sia i risultati – si misurano gli impatti delle azioni promosse – , ma al tempo stesso incentivano e supportano la creazione di circoli virtuosi che fungano da moltiplicatori delle best practices.

Proprio l’effetto moltiplicatore delle buone prassi ha innescato un profondo rinnovamento delle tradizionali reti sociali che si stanno riorganizzando in distretti in cui la comunità rappresenta al tempo stesso l’obiettivo e il motore di quel cambiamento in grado di generare quella  trasformazione sociale per “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili” (cfr. lavoro condotto da Asvis e Urban@ sull’obiettivo 11 dell’Agenda 2030), evidenziando la logica sistemica  e la complementarietà tra le politiche per lo sviluppo, per il lavoro e le politiche sociali e l’integrazione.

In questa ottica i servizi di assistenza sociale sono orientati all’empowerment della persona, restituendole una nuova centralità e un ruolo attivo e di responsabilità nel contribuire alla creazione di benessere per sé e per la comunità (visione generativa del welfare).

Il progetto MILENA Ri-partire da Sè, promosso dalla Cooperativa Sociale Onlus Centro Donne Mantova in collaborazione con Global Thinking Foundation, Consorzio Progetto Solidarietà Mantova e Provincia di Mantova, rispecchia la collaborazione sinergica tra pubblico e privato, cercando di dare risposta alla sfida del contrasto al disagio sociale dando un’opportunità di riscatto alle fasce deboli.

Il progetto, destinato a 15 donne provenienti dai comuni del distretto di Mantova, disoccupate o inoccupate, orientate dai Servizi Sociali, si poneva l’obiettivo di incentivare la consapevolezza e la valorizzazione delle capacità e delle competenze delle partecipanti e di promuoverne l’autostima attraverso un percorso di empowerment, di sostegno motivazionale, di counselling e coaching orientativo.

Alla fine del percorso tutte le donne hanno dimostrato di avere sviluppato un approccio proattivo alla vita, alcune donne hanno trovato lavoro, altre hanno ripreso gli studi e sono tutte in contatto per aiutarsi e sostenersi

I risultati positivi riscontrati alla fine del percorso hanno dimostrato quanto conferire centralità alla persona sia leva di cambiamenti significativi, cambiamenti che ci avvicinano ai 17 sustainable goals e che veicolano inclusione sociale e cittadinanza attiva ed economica.

di Serena Spagnolo

Gender Equality Project Manager, Global Thinking Foundation