“Il potere degli uomini non è determinato dal singolo individuo ma da una collettività, poiché gli esseri umani da soli sono creature deboli.” – Yuval Noah Harari
L’alfabetizzazione finanziaria è un cardine fondamentale non solo del benessere sociale di un Paese ma anche della crescita di una società civile consapevole e quindi propulsore della sua stabilità economica e finanziaria.
Per questi motivi l’alfabetizzazione finanziaria è fondamentale: per aiutare gli individui a raggiungere un’adeguata sicurezza, prima di intraprendere un lavoro, durante la vita lavorativa e dopo il pensionamento.
Nelle generazioni tra i 20 e 35 anni questa situazione pare migliore, ma solo in certe aree del Paese e per ambienti socialmente più abbienti, che hanno dimestichezza con pagamenti digitali e attività bancarie di base.
Dal Rapporto SVIMEZ 2022 emerge un quadro preoccupante sulla situazione della Povertà ed esclusione sociale.
Dopo due anni di pandemia, nel 2021, in Italia erano poco meno di 15 milioni le persone a rischio di povertà ed esclusione sociale, definite come persone che vivono in famiglie che sperimentano almeno una delle tre condizioni fra bassa intensità di lavoro, rischio di povertà o severa deprivazione materiale: si tratta di una persona su quattro, il 25,4% del totale. Una percentuale molto elevata, che assume una rilevanza drammatica guardando al Mezzogiorno, dove la quota sale al 41,2%.
Le condizioni di maggior disagio sociale al Sud emergono anche dall’indicatore sulla povertà assoluta. A livello nazionale il numero di famiglie e individui assolutamente poveri nel 2021 è in lieve calo rispetto al 2020, tuttavia ciò è dovuto esclusivamente alle regioni del Nord, in particolare del Nord-Ovest. Nelle regioni meridionali si parla di oltre 826 mila famiglie povere e di 2 milioni 455 mila persone, rispettivamente 51 mila e 196 mila in più rispetto all’anno precedente. L’incidenza fra le famiglie passa nel Mezzogiorno dal 9,4% del 2020 al 10% del 2021, mentre diminuisce di quasi un punto al Nord (dal 7,6% a 6,7%). Il 42,2% delle famiglie povere vive nel Mezzogiorno (38,6% nel 2020), e il 42,6% al Nord (47,0% nel 2020). Sembrano dunque ripristinati i divari territoriali preesistenti la pandemia: la differenza Nord/Sud fra le incidenze è nel 2021 di 3,3 punti percentuali considerando le famiglie e di 3,9 per gli individui (la stessa differenza era di 1,8 punti nel 2020).
Nel 2021 la povertà assoluta è più diffusa fra le famiglie più numerose, attestandosi in Italia all’11,6% per quelle con quattro componenti e al 22,6% per quelle con oltre cinque. Nel Mezzogiorno, i livelli sono ancora più elevati: una famiglia numerosa su quattro è povera (24,9% per le famiglie con cinque o più componenti), mentre raggiungono quota 14,3% quelle con quattro componenti. Fra le famiglie di soli stranieri, l’incidenza della povertà è particolarmente alta e raggiunge quota 30,6% a livello nazionale, salendo al 37,6% nel Mezzogiorno. La presenza di minori incide in misura significativa sulla condizione di povertà: nel Mezzogiorno il 13,7% delle famiglie in cui è presente almeno un minore sono povere, contro l’11,5% medio italiano.
Nel 2020, avevano risentito maggiormente degli effetti della crisi le famiglie in cui la persona di riferimento è occupata: per questa tipologia l’incidenza della povertà assoluta saliva nel 2020 di 1,8 punti percentuali, passando dal 5,5% al 7,3%. Nel 2021 la povertà assoluta tra le famiglie con persona di riferimento occupata è leggermente in calo, attestandosi al 7% a livello nazionale, ma raggiunge l’8,2% nelle regioni meridionali. Fra i lavoratori dipendenti, le incidenze di povertà per l’Italia e il Mezzogiorno raggiungono il 7,5% e l’8,6% rispettivamente. Le quote più elevate si osservano fra le famiglie di operai e assimilati, anche se con uno scostamento tutto sommato limitato del Mezzogiorno rispetto all’Italia (13,6% contro 13,3%). Se si guarda la dinamica si osserva un ulteriore aumento della povertà nel Mezzogiorno per queste famiglie: rispetto al 2020 si passa dal 12,7% al 13,6%. Si conferma più elevata, infine, l’incidenza nelle famiglie in cui la persona di riferimento è in cerca di occupazione: per questa categoria si parla di oltre una famiglia su cinque a livello nazionale (22,6%) e di quasi una su quattro nel Mezzogiorno (24%). L’incidenza è cresciuta di 6 punti percentuali rispetto al 2020 (contro i 3 del dato medio nazionale).
Gli interventi di salvaguardia varati dal Governo nel pieno della pandemia (dal blocco dei licenziamenti, agli ammortizzatori sociali in deroga fino al Rem che si è andato ad aggiungere al RdC) hanno tamponato emergenze sociali e occupazionali che altrimenti avrebbero assunto proporzioni drammatiche.
Attraverso l’integrazione di diverse fonti è stato possibile stimare le differenze sulla povertà assoluta in termini di famiglie e individui nelle diverse ripartizioni territoriali sulla base degli importi erogati per RdC, REI o REM. Nel complesso, senza questi interventi, le famiglie povere sarebbero state quasi 2,5 milioni, quasi 450 mila in più rispetto al valore registrato nel 2020 (poco più di 2 milioni), cui corrispondono oltre un milione di persone in meno in condizione di povertà assoluta. Senza le erogazioni le famiglie in povertà assoluta sarebbero state il 9,4% anziché il 7,7%, l’incidenza per le persone sarebbe aumentata all’11,1% anziché fermarsi al 9,4%.
Per quanto sopra esposto abbiamo attuato, come Global Thinking Foundation, una serie di iniziative e progettualità digitali, gratuite, a disposizione della cittadinanza adulta, che hanno l’obiettivo di rendere più consapevoli le famiglie e le donne delle proprie potenzialità economico-finanziarie, e supportarle nella pianificazione consapevole dei propri progetti di vita.
Promuovere e sostenere l’emancipazione delle fasce vulnerabili della società al fine di evitare ricadute nell’assistenzialismo pubblico, accrescendo così un sentimento diffuso di responsabilità individuale e presa di coscienza delle scelte di investimento dei propri risparmi, evitare il diffuso problema del sovra indebitamento e cosi combattere l’analfabetismo finanziario.
L’impegno delle fondazioni e delle associazioni private della società civile, come GLT Foundation, in Italia così come negli altri Paesi G20, si coadiuvano in un ruolo rafforzato di cittadinanza attiva a fianco delle municipalità e sul territorio al fine di potersi cosi affiancare agli sforzi attesi dal Governo, che ha varato una strategia nazionale per l’educazione finanziaria, già presente in oltre 60 Paesi, alla quale è demandata una funzione ampia e diffusa nei numeri e nella qualità delle azioni messe in campo.
Questa per Global Thinking Foundation è un’occasione importante per contrastare le situazioni di povertà educativa favorendo l’empowerment inteso come rafforzamento, responsabilizzazione e consapevolezza, per ridurre il differenziale di conoscenza nelle competenze economiche e finanziarie ancora molto diffuso nel nostro Paese, e soprattutto al Sud.
L’inclusione finanziaria diffusa ha bisogno di un elemento importante per ottenere effetti sullo sviluppo economico del Paese: un’adeguata conoscenza economico-finanziaria ed un livello base di competenze di “cittadinanza economica”, attualmente carenti in Italia.
Il Programma FOCUS SUD 2019-2025 è nato il 5 Ottobre 2018 a Catania durante l’evento: “Quanta e quale educazione finanziaria? Un’analisi comportamentale per l’Italia.”
L’evento è avvenuto nell’ambito delle iniziative per la World Investor Week 2018 patrocinata da IOSCO (International Organization of Securities Commission) – associazione cui aderiscono le autorità di Vigilanza di un centinaio di Paesi, costituita nel 1983 per regolare i mercati mondiali dei valori mobiliari e dei futures – e con il Patrocinio della Regione Siciliana, del Comune di Catania e della Presidenza delle Camere di Commercio della Sicilia Orientale.
FOCUS SUD 2019-2025 raggruppa una serie di attività che si svolgeranno in Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Calabria, Campania, Sicilia e Sardegna grazie al supporto dei protocolli d’intesa già attivi in alcuni Comuni delle sopracitate regioni e con le Regioni stesse, ed abbraccerà le tematiche di Educazione Finanziaria inserite negli obiettivi di sostenibilità economica dell’Agenda 2030, (SDGs), in particolare per i goals 4,5,8,11, e 12, e rivolte agli adulti dai 18+ ai 65+ utilizzando i materiali cartacei e digitali di Global Thinking Foundation ed i docenti volontari certificati AIEF (Associazione Italiana Educatori Finanziari) della Task Force Donne al Quadrato.
Il Progetto si avvarrà anche della collaborazione strategica degli stakeholder locali per l’alternanza scuola lavoro, e dell’esperienza legata alla partecipazione ai Gruppi di lavoro di ASVIS e dell’INFE/OCSE, International Network for Financial Education.
È stato avviato nel 2019 il nostro progetto: ImmaginiAMO Sostenibile, rivolto a giovani adulti (18+), con un impegno fattivo nel Sud Italia, proprio per contrastare le situazioni di povertà educativa favorendo l’empowerment inteso come rafforzamento, responsabilizzazione e consapevolezza, per ridurre il differenziale non solo di genere, ma anche territoriale, di conoscenza nelle competenze sui temi della sostenibilità, dell’economia, della società ancora molto diffuso nel nostro Paese, soprattutto al Sud.
Il progetto, basato sui temi degli Obiettivi Globali dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, si avvale di metodologie per il passaggio generazionale tra Millenials e Generazione Z e vuole contribuire alla crescita del pensiero critico della consapevolezza delle proprie potenzialità per diventare protagonisti di scelte etiche e innovative anche con l’ausilio della metodologia CLIL e quindi utilizzando anche i materiali in inglese.
Scopri di più: https://www.gltfoundation.com/sostenibilita-e-scuole-generazione-digitale-maestre-di-frontiera-e-progetto-vita-sicilia-dae/
Un’esperienza formativa incentrata sul tema della Politica come servizio sociale per la cittadinanza rivolta a Giovani Donne, che ha visto la sua prima edizione svolgersi alla Farm Cultural Park di Favara (Agrigento) e che adesso sta abbracciando diverse altre realtà su tutto il territorio nazionale.
Global Thinking Foundation ha deciso di sostenere la scuola dalla prima edizione elargendo alcune borse di studio, in quanto l’obiettivo è quello di ispirare una nuova generazione di donne introducendole ai temi della Politica, intesa come impegno civile e “arte” di interpretare e guidare la società, discutendo di democrazia, giustizia sociale, relazioni internazionali, leadership femminile, valori e diritti civili universali insieme a testimonial di grande esperienza e passione attivi in diversi ambiti professionali e trasversalmente a tutte le correnti di pensiero con un focus sui Paesi e le esperienze internazionali dei testimonial.
Scopri di più: https://www.gltfoundation.com/prime-minister-la-prima-scuola-di-politica-per-giovani-donne-in-italia/
Un’iniziativa dedicata alla regione siciliana che si è sviluppata in 6 incontri digitali, a causa della pandemia mondiale, aperti a tutti e completamente gratuiti, per affrontare i temi centrali dell’imprenditoria nell’era del digitale.
Un percorso formativo che mira ad aumentare l’alfabetizzazione economica in materia di pianificazione professionale al tempo della sharing economy. Il progetto è promosso Global Thinking Foundation in collaborazione con Fondazione Marisa Bellisario – Delegazione Sicilia e Camera di Commercio Palermo ed Enna.
Scopri di più: https://www.gltfoundation.com/womenforsociety/
Progetto Vita Sicilia DAE
Global Thinking Foundation in collaborazione con Associazione Italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco Onlus, ha portato avanti all’interno del Comune di Palermo il “Progetto Vita Sicilia Dae”. Lo scopo del progetto è quello di diffondere la cultura della prevenzione e della consapevolezza all’interno della società, e il corretto uso dei defibrillatori. Affiancando i temi della sostenibilità e dell’Agenda 2030 il Goal 3 su Salute e Benessere.