Il Capitale Umano per la Finanza Sostenibile: Il punto di Lazard

La finanza sostenibile trova nelle linee di investimento relative al capitale umano non solo una realizzazione normativa, ma soprattutto un importante spunto per l’innovazione sociale e per rafforzare la capacità di aiutare uno sviluppo economico inclusivo attraverso la scelta guidata verso investimenti responsabili sempre più gettonatissimi da Millenials e nuove generazioni.

Interessante, quindi, questo contributo da parte del Team di Gestione di Lazard Fund Managers per la newsleetter del nostro Think Tank Empower Your Life che inaugura questo 2023.

In particolare, sotto la nostra attenzione, il fondo Lazard Human Capital che pone l’accento sulle politiche di benessere aziendale concentrate su: training, accesso alle carriere paritario, diversità e inclusione, benefits sociali e gestione del turnover in flessibilità.

  1. Partiamo dalle premesse e quindi dalle implicazioni pratiche della disciplina europea SFDR per quanto riguarda lo sviluppo della finanza sostenibile. Qual è lo stato di attuazione?

Introdotto dalla Commissione europea il 10 marzo 2021, il regolamento sulla divulgazione della finanza sostenibile (SFDR) ha imposto nuovi requisiti agli attori finanziari europei e internazionali che commercializzano prodotti finanziari in Europa. Ora sono tenuti a prendere in considerazione l’impatto dei rischi ambientali, sociali e di governance (ESG) sulle società in cui investono e ad analizzare le ripercussioni ambientali e sociali negative degli emittenti.

Questo regolamento mira a promuovere gli investimenti responsabili e a combattere il rischio di “greenwashing”, in particolare classificando i prodotti finanziari in base al loro grado di sostenibilità: i fondi “articolo 6” non tengono conto dei criteri ESG, i fondi “articolo 8” promuovono caratteristiche sociali e/o ambientali e infine i fondi “articolo 9” perseguono un obiettivo di investimento sostenibile.

Ad aprile 2022, la Commissione europea ha annunciato l’adozione di nuovi standard tecnici di regolamentazione. Questo secondo livello del regolamento SFDR, entrato in vigore a gennaio 2023, mira a chiarire le definizioni dei prodotti “articolo 8 e 9”, nonché la metodologia da utilizzare per la divulgazione delle informazioni sulla sostenibilità. L’obiettivo è quello di consentire ai gestori di asset di produrre le informazioni e le valutazioni quantificate richieste dall’SFDR.

 

  1. Parlando di capitale umano e delle linee di investimento ad esso più specificamente legate, quanto è importante in questo senso la diffusione del social & responsible labeling negli ultimi anni, che ha favorito un’accelerazione delle politiche di CSR aziendale in ambito ESG?

Innanzitutto, va notato che non esiste un marchio per l’investimento dedicato al tema del capitale umano. Molti marchi si concentrano principalmente sul concetto di rispetto dell’ambiente.

Tuttavia, diversi marchi tengono conto di criteri ambientali, sociali e di governance. È il caso, in particolare, del marchio “Towards Sustainability” in Belgio o del marchio “ISR” (Socially Responsible Investment) in Francia. Alcuni marchi sono addirittura dedicati a specifiche tematiche sociali, come il marchio francese “Finansol” (Finance Solidaire) lanciato nel 1997.

Questi marchi contribuiscono a modificare il comportamento delle aziende, in quanto incoraggiano gli investitori ad adottare criteri selettivi nella scelta degli investimenti, basati su criteri etici. Pertanto, le aziende sono portate a compiere maggiori sforzi e a occuparsi di questi temi per mantenere buone condizioni di finanziamento.

 

  1. Quali sono gli obiettivi di capitale umano che le aziende si pongono per il 2030?

Negli ultimi anni, le questioni socio-economiche sono state al centro dell’attenzione delle aziende per il loro ruolo sociale.

Sulla base degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, in particolare quelli relativi a povertà, disuguaglianza e prosperità, molte aziende si sono impegnate a promuovere una crescita più inclusiva. A tal fine, hanno fissato obiettivi di capitale umano per il 2030, tra cui il lavoro dignitoso, il benessere dei dipendenti, la formazione, l’occupabilità, il dialogo sociale e la parità di genere.