L’ America: tra COVID e le istanze del BLM

Le Interviste EMPOWER YOUR LIFE

L’ America : tra COVID e le istanze del BLM.

Una pressione sociale che motiva le imprese a evolvere sui temi ESG

Prof.ssa Nina Luzzatto Gardner, Founder and Director of Strategy International (Sustainability Advisors).
Adjunct Professor at The Johns Hopkins University

  1. Quali sono I maggior temi economici che sono emersi nella societa’ Americana in questi anni sotto l’Amministrazione Trump?
Beh, in primo luogo c’e’ stata una presa di coscienza molto interessante,  perche’ la popolazione Americana si e’ resa conto che ci sono ancora vari problemi nella societa’ su cui c’e’ ancora parecchio lavoro da fare… Il primo punto e’ che nonostante l’economia sembrasse andare a gonfie vele (i mercati ai massimi storici), la crescita era sempre piu’ disuguale, il che creava tensioni sempre piu forti. Il secondo punto (legato al primo) e’ la realizzazione tra i cittadini e anche tra molti dei leader della business community che il capitalismo tradizionale (“shareholder capitalism”, in inglese – cioe’ il capitalismo degli azionisti, come definito da Milton Friedman) dovrebbe essere riveduto e dovrebbe evolvere verso una forma piu bilanciata, che prenda in considerazione gli “stakeholder”, cioe’ anche coloro che sono coinvolti o  interessati dall’operato delle aziende. Il primo segno concreto di questo cambiamento e’ stato concretizzato dalla comunicazione del 19 agosto 2019 del Business Roundtable – gruppo composto dai CEO di circa 200 aziende, le piu’ importanti nei Stati Uniti. Quest’annuncio contiene l’impegno a dare maggior peso agli stakeholder nella gestione delle le loro aziende. Il terzo problema, infine, e’ stata la triste realizzazione che nonostante il momento inebriante dell’elezione di Obama alla casa Bianca dal 2008-16, il paese non aveva ancora completamente superato il suo passato razzista.
  1. E il 2020? Quale stato l’impatto del COVID per l’economia americana dal punto di vista ESG?
Il COVID ha esposto drammaticamente la fragilita’ dell’economia Americana – colpendo duramente la parte Sociale, la S di ESG – e puntando i riflettori sulla scarsa importanza data al capitale umano in tanti settori. Citerei quattro esempi che sono particolarmente dolorosi: La copertura sanitaria e’ normalmente legata al lavoro stesso,quindi chi perde il lavoro rimane completamente privo di copertura sanitaria – il che durante una pandemia accompagnata da una crisi economica, e’ particolarmente grave. Poi, tra il 35 e il 45%  dei lavoratori americani, cioe’ un numero dell’ordine di 55 milioni, non sono considerati ‘impiegati ‘ma invece considerati ‘lavoratori temporanei’ (“gig workers”), quindi comunque senza diritto alla copertura sanitaria, sono pagati il 58% della media del loro settore, e in piu’ non hanno neanche diritto al congedo di malattia, quindi anche con problemi di salute sono obbligati a presentarsi al lavoro o essere licenziati . Il COVID – come in molti altri paesi- ha anche messo in luce le grandi disuguaglianze tra lavoratori ‘blue collar’ (piu’ o meno, in italiano, “operai”) e ‘white collar’ (cioe’ “impiegati”), e ha generato il concetto dei “lavoratori essenziali”: questa definizione, che varia da stato a stato, obbliga i lavoratori a presentarsi al lavoro anche se esiste il pericolo di infezione, e non comporta l’accesso alla copertura sanitaria qualora non lo abbiano gia’.Il COVID  poi ha anche colpito piu’ gravemente le comunita’ marginali – per tipo di lavoro/condizioni di vita. Queste comunità sono esposte a maggiori rischi sanitari derivanti dalla mancanza di prevenzione, ancor piu’ gravi per coloro che non possono permettersi assistenza privata nelle localita’ dove le scuole sono state chiuse.
  1. Oltre al COVID, ci sono anche state le proteste contro le violenze della polizia contro persone di colore. Si puo’ dire che questo ha da che fare con ESG?
Effettivamente, la “S” di ESG comprende anche I ‘diritti umani’ e quindi anche una riflessione sulle istanze  del movimento Black Lives Matter (BLM) .Come risultato, e’ in corso un riesame diffuso della lunga storia di ingiustizia nei riguardi della comunita’ di colore, un esame che ora e’ molto piu’ sentito. La gente si affronta direttamente, ci sono nuovi libri, nuovi film, etc. Un importante sondaggio del Giugno 2020 ha rivelato che il 76% della popolazione Americana considera razzismo e discriminazione un ‘problema grave’ ,(nel 2015 la percentuale alla stessa domanda era 51%). Questa maggior comprensione dei problemi storici si ripercuote anche nel mondo delle imprese: Oltre il 60% degli imprenditori sono concordi a dire che occorre favorire attivamente la diversita’ e l’inclusione nell’impresa.Cresce la pressione sulle societa’ per costringerle a essere piu’ decise in tema di obiettivi di offerta di impiego a persone di colore, fare benchmarking etc.Le imprese cercano ora di collegare il loro marchio con posizioni precise, anche  per la spinta di un  numero maggiore di dipendenti e di clientî che ora si esprimono apertamente sul tema della giustizia razziale e dell’ineguaglianza
  1. Come ha reagito la societa’ civile con queste due pressioni sul ‘S’?
Si e’ creata una forte domanda di maggiore giustizia sociale, grazie al COVID e il movimento BLM che si e’ tradotta in pressione sulle aziende per rendere permanenti le concessioni temporanee di congedo di malattia e assistenza sanitaria . E si e’ focalizzata l’attenzione su come il settore privato possa intervenire, segno che esiste maggiore fiducia nel settore privato che nel governo in materia di messa in atto dei cambiamenti necessari.L’attenzione spontanea della cittadinanza e’ intervenuta per trovare e colmare le inadeguatezze del governo, ai vari livelli (ricordiamo che gli Stati Uniti sono uno stato federale) . Un eccellente esempio: “Just Capital” www.justcapital.org ( l’ associazione “non profit”  che si concentra sul rapporto tra il pubblico e l’impresa), ha creato un monitoraggio in tema di COVID fin dal 9 giugno in poi, per seguire il comportamento di 301 dei maggiori datori di lavoro americani (I membri della “Business Roundtable “) che hanno gia’ preso partito a favore degli ‘stakehoders’, verificando se e come questo si traduca nella pratica. In tema di BLM, Just Capital ed altri stanno anche individuando e mettendo in risalto le aziende che stanno prendendo impegni concreti per aiutare economicamente la communita’ afroamericana, e che promettono di assumere piu’ persone di colore nelle loro aziende. Per chiudere, vorrei citare il recentissimo annuncio di uno stanziamento di $1.5b della Citibank contro il razzismo strutturale, riducendone il relativo differenziale economico e offrendo sostegno alle minoranze di colore per la l’acquisto della prima casa, come una Speranza di una maggiore sensibilizzazione civile e sociale da parte delle istituzionali finanziarie.