V° NEWSLETTER del THINK TANK “EMPOWER YOUR LIFE”

“Green New Deal: dalla Tassonomia alla Zero Net AM Initiative il passo è breve!”

Di Gabriele Iannilli

Negli ultimi anni sono state intraprese molte iniziative a carattere globale che hanno permesso al tema della rivoluzione verde, della sostenibilità e priorità ambientale di ricoprire un ruolo di primaria importanza su tutti i tavoli istituzionali. Tali eventi rappresentano l’inizio verso la costruzione e messa a regime di un green new deal che sta riguardando sempre di più tutti i settori dell’economia, della finanza e di tutto ciò che nella vita quotidiana impatta l’ambiente.

Diversi obiettivi dello sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 firmati da 193 Paesi membri ONU nel settembre 2015 fanno esplicito riferimento all’ambiente e al clima ma la loro attuazione è ancora in fase di realizzazione tra mille difficoltà ed egoismi nazionali che mettono il profitto e la ricchezza immediata di fronte alla sostenibilità e alla conservazione del pianeta Terra. L’obiettivo 13 in particolare, promuovere azioni a tutti i livelli per combattere il cambiamento climatico, sincera lo stato di degrado del clima raggiunto negli ultimi 30 anni e la necessità di agire per non continuare a sconvolgere intere economie nazionali con costi altissimi per persone, comunità e Paesi che saranno ancora più gravi nei prossimi anni rispetto ad oggi. Tutti stiamo sperimentando significativi impatti del cambiamento climatico, quali ad esempio, alluvioni, siccità innalzamento del mare e fenomeni metereologici ancora più estremi. Le emissioni di gas serra sono al massimo della storia e si prevede che la temperatura media della superficie terrestre aumenterà di tre gradi in questo secolo con effetti devastanti. In questi giorni siamo di fronte alla notizia della sperimentazione dell’apertura della rotta artica alle navi container. Dal punto di vista commerciale una notizia positiva in quanto collegare la Cina e la Russia al nord Europa diventerebbe molto più rapido e meno costoso tagliando fuori il Canale di Suez, da un punto di vista ambientale una nuova pessima notizia in quanto la navigazione avverrebbe tra i ghiacci in scioglimento, con rischi enormi di incidenti e catastrofi ambientali.

Nonostante la situazione sia grave ci sono soluzioni accessibili e flessibili per permettere a tutti i Paesi di diventare economie più pulite e resistenti. Le iniziative sono molteplici e riguardano i campi più disparati. In ambito finanziario sono ormai diventata una certezza e non più una novità i green bond. Si tratta di semplici obbligazioni la cui emissione è legata a progetti che hanno un impatto positivo per l’ambiente, come l’efficienza energetica, la produzione di energia da fonti pulite, l’uso sostenibile dei terreni. I Green Bond permettono infatti di finanziare vari tipi di progetti con caratteristiche di sostenibilità ambientale, come il trattamento dell’acqua e dei rifiuti, iniziative legate alla prevenzione e controllo dell’inquinamento, infrastrutture per i trasporti, tra cui le ferrovie, centrali eoliche e più in generale iniziative legate all’utilizzo sostenibile dell’acqua o all’edilizia eco-compatibile. Recentemente la Commissione Europea ha enfatizzato le potenzialità e il funzionamento del mercato dei Green Bond, presentando un pacchetto di misure intitolato “Energia pulita per tutti gli europei”, secondo il quale dal 2021 sarà necessario un supplemento di 177 miliardi di euro all’anno per raggiungere gli obiettivi individuati per il 2030 su clima ed energia per i quali questi nuovi meccanismi di finanziamento e di investimento potrebbero giocare un ruolo essenziale. L’espansione di tali strumenti, inizialmente emessi da Banca Mondiale e Banca europea degli investimenti, ha avuto una forte accelerazione grazie alla spinta impressa dal mercato cinese. La Cina sta attuando un programma di riequilibrio nell’utilizzo dei materiali energetici cercando di riequilibrare l’utilizzo di combustibili fossili con energie rinnovabili e ridurre le emissioni di gas serra. Un altro volano alla diffusione di tali strumenti è rappresentato dalla crescente attenzione delle istituzioni sovranazionali al tema della sostenibilità ambientale. Da parte degli investitori, entrambe le tendenze portano ad una maggiore attenzione a tematiche connesse al cambiamento climatico e all’inclusione finanziaria, due temi centrali nell’agenda mondiale che trovano un forte riscontro nelle linee guida definite all’interno dei Sustainable Development Goals promossi dalle Nazioni Unite.

A livello europeo un enorme passo in avanti è stato compiuto lo scorso 10 Marzo con l’entrata in vigore del Sustainable finance disclosure regulation, un nuovo regolamento volto a disciplinare il mondo degli investimenti ESG (Environmental, Social e Governance). Sono state create una serie di regole armonizzate sulla rendicontazione dei “rischi di sostenibilità” nei portafogli dei gestori con obbligo tra gli altri di una maggiore trasparenza sui risultati degli investimenti green. Inoltre, le stesse istituzioni europee stanno progettando una serie di azioni volte a contrastare la crisi innescata dal coronavirus e ridisegnare un modello di sviluppo basato sulla sostenibilità come principio guida di tutte le proprie strategie politiche nel cui ambito si iscrivono sia il programma Next Generation Eu sia l’European Green New Deal.

Siamo quindi di fronte a una situazione che si sta delineando sotto diversi punti di vista e la stessa pandemia ha reso evidente la necessità di un cambiamento radicale del nostro modo di vivere e di gestire le questioni socioeconomiche ed ambientali. Tuttavia, sia il Green New Deal che gli obiettivi 2030 potranno essere raggiunti e mantenuti oltre che con accordi tra Stati e imprese attraverso un programma mondiale di green education. Le nuove generazioni devono essere formate con uno spirito verde e l’unico modo per ottenere risultati è quello di un programma educativo fin dai primi anni di vita. L’insegnamento al rispetto ambientale, alla sostenibilità, all’utilizzo delle risorse rinnovabili e al non abuso di quelle non rinnovabili rappresentano dei concetti che se portati avanti nel corso della vita rappresentano il più grande aiuto alla sopravvivenza della malata Madre Terra.

Aberdeen Standard Investments – Tommaso Tassi, Head of Distribution, Italy
Il cambiamento climatico è una delle grandi sfide del nostro tempo. Le sue manifestazioni stanno avendo un impatto sugli ecosistemi, sulla salute umana e sull’infrastruttura economica. La transizione verso un’economia a zero emissioni di carbonio è diventato uno dei must dell’Unione Europea, delle Nazioni Unite e di una sempre più ampia platea di aziende e investitori da qui ai prossimi decenni. Non sarà una prova facile, ma potrà anche offrire significative opportunità per gli investitori.
 

TOPIC NEWS ESG

 


Infrastrutture sostenibili europee: in una condizione ideale

Le infrastrutture sono fondamentali per il buon funzionamento dell’economia e della società, ma gli attivi infrastrutturali non sono tutti uguali. Una diversificazione efficace è fondamentale per costruire un portafoglio difensivo e resistente, in linea con il tema ormai consolidato delle infrastrutture.

 


Speranze di una ripresa con posti di lavoro per i “colletti verdi”


Nel 2020 gli organismi sovranazionali e le agenzie governative sono stati tra i principali emittenti di obbligazioni in risposta al Covid-19. Il debito di nuova emissione basato su principi ambientali, sociali e di governance ha raggiunto un volume pari a 520 miliardi di dollari nel 2020, in aumento di oltre 215 miliardi di dollari rispetto al 2019.

 


Cambiamento climatico, azzeramento delle emissioni nette e il mito dell’occupazione


Il mondo sta cambiando e non solo a causa del cambiamento climatico. Il modo in cui le imprese e i governi reagiscono al processo di evoluzione in atto avrà importanti implicazioni a livello economico, competitivo e occupazionale, sulle quali ci concentreremo in questo articolo.

 


I carburanti sostenibili per l’aviazione sono pronti per il decollo


Mancano meno di dieci anni alla scadenza del 2030 stabilita da numerose aziende per raggiungere la neutralità climatica. Analogamente, all’orizzonte si profila già il termine del 2050 fissato da molti paesi per realizzare questo stesso obiettivo. Per raggiungere tali traguardi bisognerà fare grandi passi avanti. Ma come?

 

ZERO NET AM INITIATIVE

 


Is Net Zero a Zero Sum Game?


We believe that achieving net zero emissions is not only an important environmental goal,
but also inevitable. At some point, the scientific data suggests that climate-related change, or the imminent prospect of it, will become so unbearable that policymakers will be forced to act,
and so will companies, either because of new regulations or an outcry from investors and consumers.

 


This Time, Going to Zero Could Be a Good Thing


As targets go, nothing isn’t usually an inspiring objective. However, when it comes to CO2 emissions, we note a growing consensus not only among scientists but policymakers and business leaders that achieving “net zero” is critical to managing the risks foretold in current climate change forecasts.

 


Companies and Governments Aim for Net Zero


Achieving net zero emissions is a monumental task that will require major changes from both the public and private sectors. Fortunately, many large corporations and sovereign governments have either already committed to reducing and offsetting all manmade CO2 emissions or are considering doing so.
Here’s a closer look at how governments and corporations are building the net zero world.

 


Paths to Net-Zero Carbon Portfolios


Asset owners and asset managers currently face more questions than answers on where to begin to achieve an investment strategy that aligns with the Paris Accords aligned goal of a net-zero carbon (NZC) economy by 2050. The questions for large-scale asset owners today are: How do they begin?